Martedì 12 dicembre 2017 abbiamo presentato finalmente anche all’Università dell’Insubria di Como I diari della Tigre Bianca, video-racconto di un’esperienza di studio in Cina
Era molto importante per noi che questo documentario venisse proiettato proprio lì, dove l’Associazione Tigre Bianca è nata e continua ad operare e che potesse essere da ispirazione per tutti quegli studenti che ogni anno decidono di andare in Cina per approfondire il proprio percorso di studi.
Il road-documentary I diari della Tigre Bianca è infatti frutto del lavoro di un gruppo di studenti dell’università dell’Insubria che nell’estate 2016 ha preso parte a un soggiorno-studio intensivo in Cina che li ha visti impegnati in lezioni di lingua cinese e attività culturali al pomeriggio.
Tutto il materiale è stato girato in presa diretta dai ragazzi dell’Associazione La Tigre Bianca e poi, solo alla fine, analizzato ed editato da Ciaj Rocchi e Matteo Demonte che hanno cercato di restare fedeli all’idea del diario di viaggio, evidenziando in particolare modo i momenti di dialogo interculturale.
Sono sempre di più gli studenti italiani che studiano cinese. Dal 2007 a oggi, solo il piccolo ateneo lombardo dell’Insubria ha spronato circa 350 studenti di lingua cinese a partecipare fin dal primo anno di corso a soggiorni-studio in Cina. E questo perché senza un personale e intimo incontro con la realtà cinese, lo studio di questa lingua e di questa cultura restano un insieme di nozioni difficili da tenere a mente.
Di fronte all’esperienza diretta, anche l’allievo più diligente si scontra con un’impreparazione incolmabile. Niente, nel proprio percorso formativo, lo ha preparato alla consapevolezza di come la conoscenza acquisita serva in realtà soltanto a gestire tale impreparazione.
Il viaggio stesso diventa quindi un percorso formativo, gli studenti attraversano il nuovo Paese e i loro paesaggi interiori. Conoscere e sperimentare la Cina si trasforma in occasione per riflettere anche sull’Italia che, da lontano, acquista agli occhi dei ragazzi tutt’altro gusto e colore. Non c’è niente come l’incontro con la diversità per definire la propria identità.