In mostra al Mudec un progetto Bookcity Scuole
27, 28, 29 maggio 2018
Tre giorni dedicati a un percorso di educazione alla convivenza e alla conoscenza della presenza cinese a Milano
Per celebrare la fine di un percorso, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano in collaborazione con Bookcity Scuole, verranno esposti, in mostra al Mudec, i lavori di 4 scuole cittadine che hanno partecipato ad una serie di laboratori dedicati a 100 anni di storia dei cinesi a Milano e in Italia. Ora, raccolti in un’unica mostra, tutti questi materiali raccontano una storia: in zone di confine, ad altissima densità straniera, per questi studenti della scuola dell’obbligo, la società multietnica è una realtà in cui si incrociano culture, esperienze, colori, suoni, sapori… è la comunità del futuro, quel futuro che li vedrà protagonisti.
Ai laboratori, promossi dall’ufficio Reti e Cooperazione Culturale del Comune di Milano e condotti da Ciaj Rocchi e Matteo Demonte (autori del fumetto Chinamen), hanno partecipato bambini e ragazzi tra gli 8 e i 13 anni, dalla terza elementare alla terza media e ogni incontro è stato declinato sulle esigenze delle classi. I più piccoli, che la storia avevano appena iniziato a studiarla, hanno lavorato sugli aspetti più simbolici ed artistici del libro Chinamen. Nelle scuole medie invece, sono state affrontate le principali fasi della storia della comunità cinese a Milano integrate con le difficoltà, gli ostacoli e i pregiudizi incontrati per affermarsi come cittadini a tutti gli effetti.
Le scuole coinvolte sono quelle dei quartieri ad alta presenza cinese da Villapizzone a Via Padova, da Via Giusti alla Bovisa… Un vero incontro con la scuola multietnica di Milano, in cui ci sono 5 o 6 studenti di orgine cinese per classe, ma anche filippina, magrebina, sudamericana…
Le nostre città accolgono ormai cittadini provenienti da tutto il mondo. Numerose sono le comunità di origine straniera che sono parte integrante del tessuto urbano e della sua cultura. Tra i nuovi cittadini, molti hanno acquisito la cittadinanza italiana, altri sono in attesa di averla. I bambini e i ragazzi di famiglie straniere o miste frequentano le nostre scuole, spesso parlano la nostra lingua, addirittura si esprimono con la tipica calata del luogo in cui vivono. In molte delle aule della scuola primaria e secondaria possiamo distinguere l’origine dei bambini e dei ragazzi solo osservando i loro tratti somatici. Ma, soprattutto, possiamo notare che quei bambini e quei ragazzi sono spesso molto più avanti dei loro genitori. Non fanno tra loro alcuna distinzione. Condividono gli stessi spazi, le stesse passioni, amano gli stessi generi musicali, tifano per le stesse squadre di calcio.
Alcune foto della prima giornata: